Google Fuchsia OS

La google dal 2016 ha deciso di lavorare su un nuovo sistema operativo, che dovrebbe dar vita ad un unica piattaforma trasversale a qualsiasi dispositivo che sia smartphone, tablet, smart tv, computer o smart watch. La novità è che il suo kernel, cioè il cuore del sistema operativo, non si baserà su linux ma bensi sul nuovissimo microkernel denominato Magenta poi rinominato Zircon. Questo implica che Fuchsia NON sarà compatibile con Android.

Secondo alcune indiscrezioni il nuovo S.O. garantirebbe aggiornamenti più regolari e una attenzione particolare verso la privacy. Il che mi fa sorridere dal momento che google vive di privacy… altrui.

Per le indiscrezioni  sostituirebbe android  già tra cinque anni. Chi la provato,  inversione beta (vedi sul sito ArsTechnica) ha nei suoi punto di forza adattabilità allo schermo. Passo obbligatorio se si vuol far adattare a diversi device.

Lo sforzo di google è importante, visto che vi sono ben 100 ingegneri che lavorano sul nuovo sistema operativo, e sembra appunto siano all’opera dal 2016.

Secondo Google «Fuchsia è uno dei tanti progetti sperimentali. Al momento non forniamo ulteriori dettagli», anche se secondo Bloomberg la notizia è certa.

La cosa affascinante che se volte provarlo si può fare senza nessun problema. Infatti uno studente, tal  Manuel Felipe Silva Goulao ha realizzato un sito, https://mgoulao.github.io/fuchsia-web-demo/
dove si può provare esperienza google fuchsia. Per accedere bisogna premere sul pulsante “+” in basso a desta e poi scegliere Guest. Bisogna dire che si può provare poca cosa, ma almeno si ha una vaga idea di come potrebbe essere.

Secondo Google è solo una dei tanti progetti che stanno seguendo, quindi potrebbe anche non vedere mai la luce, ma altre fonti invece danno la notizia come sicura. Forse nel prossimo Google I/O vi saranno qualche informazione in più.

 

Alla prossima con un altro Post!!!
Vostro iBlog127

Fonti:
www.tomshw.it
www.techprincess.it
www.dday.it
Wikipedia
www.smartworld.it
www.lastampa.it
www.techradar.com

Autore dell'articolo: iBlog127

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