La notizia non è di fantascienza, ma di cronaca statunitense.
FARMINGTON, New Hampshire. Timoty Verril è accusato di omicidio di due donne, Christine Sullivan di 47 anni e Jenna Pellegrin 32. Dopo le prime indagine la polizia avrebbe appurato che l’imputato era al momento dell’omicidio nelle vicinanze della casa dove è avvenuto il duplice omicidio.
Nell’abitazione, vicino a dove le due donne sono state uccise era presenta appunto un Amazon Echo (leggi recensione QUA). Secondo le indagini Alexa potrebbe aver registrato qualcosa, visto che si attiva a comando vocale, e che poi registra dopo aver ascoltato. Alexa quindi potrebbe essere testimone oculare, o forse “sonoro” di un omicidio.
Il Giudice ha quindi richiesto la possibilità di sentire le registrazioni, che in effetti potrebbero essere decisive per l’indagini.
Amazon però non si è detta disponibile a fornirle, infatti ha dichiarato: “Amazon non rilascerà le informazioni sui clienti senza una richiesta legale valida e vincolante”.
Le grandi aziende (ricordate il caso Apple con i terroristi della strage di San Bernardino ) sono restie a rilasciare le propri informazione alle forze dell’ordine, proprio per problemi di privacy.
Non è la prima volta che Alexa viene citata come “testimone”. Infatti un fatto simile era accaduto nel 2017. Anche all’ora Amazon si era opposta, ed aveva rilasciato il proprio nulla osta solamente dopo aver ricevuto l’autorizzazione del proprietario indagato e successivamente scagionato.
Può capitare che Alexa scambiano rumori o parte di conversazioni come comando di attivazione e che quindi possa registrare conversazione ambientali all’insaputa del proprietario.
Alla prossima con un altro Post!!!
Vostro iBlog127
Fonte:
www.agi.it
boston.cbslocal.com
